Lapponia | Emozioni artiche

È un universo abbagliante e silenzioso. Una terra difficile, nascosta d’inverno nel buio della lunga notte polare, sotto una coltre infinita di neve, ma straripante di vita e colori d’estate. Questa è la Lapponia, il paese double-face, che cambia volto a ogni stagione.

A marzo – quando ho intrapreso il mio viaggio – la luce è vittoriosa sulle tenebre, ma ancora è il bianco il colore predominante del paesaggio e le temperature puntano allo 0 termico senza ancora raggiungerlo pienamente. D’altra parte siamo a 250 chilometri più a nord del Circolo Polare Artico, nella regione finlandese di Saariselkä, e il freddo è un fattore imprescindibile del luogo, seppure sia secco e più gestibile rispetto al nostro. Questo è il tempo giusto per vivere esperienze esaltanti nella natura: dalle gite in motoslitta sui laghi ghiacciati, allo sleddog con gli husky, agli incontri ravvicinati con le renne, agli sport invernali nei comprensori sciistici.

Se si è fortunati, si può restare senza fiato davanti a una spettacolare aurora boreale oppure perdersi nelle notti blu cobalto rischiarate da un firmamento gremito di stelle. Poi c’è la cultura, quella Sámi, forse la popolazione più antica d’Europa, stretta attorno alle proprie tradizioni, lingua e leggende. E la gastronomia che fa rima, evidentemente, con salmone e renna.

Ecco il Grande Nord, una meta imperdibile per chi ha l’avventura nel sangue.

2020-11-29T16:30:19+00:00

Marocco | Preludio d’Africa

Mal d’Africa. Quando si torna da un viaggio in Marocco capisci finalmente cos’è. Saranno i paesaggi meravigliosi che ti sorprendono a ogni ora del giorno, le stellate che ti fanno sentire così piccolo, i volti dei bambini che sembra non già adulti. Saranno i vuoti e i pieni, il deserto e i souk; saranno i colori, degli abiti, dei tramonti, e i non colori, delle abitazioni rupestri che si mescolano con il contorno, dei minareti candidi.

Saranno i sapori, quelli speziati e vivi serviti nelle caratteristiche tajine, e quelli più dolci e confortanti. Sarà il celebre the alla menta che chiunque ti offre come segno di ospitalità e predisposizione al dialogo. Saranno gli artigiani che lavorano alacremente nei mercati; saranno i rumori e i silenzi. Tant’è. Quando torni non sei più lo stesso. Hai nostalgia, quella che sale dalla pancia e ti confonde i pensieri. Per fortuna hai le immagini che hai scattato a ricordarti le emozioni vissute, a farti ritrovare il filo della memoria.

La mia avventura in Marocco è iniziata a Fès nella regione del Medio Atlante. Da qui, verso sud, immersi in scenografie da film verso El Rachidia ed Erfoud toccando le splendide Gole dello Ziz. E, finalmente le porte del Sahara, ad ammirare le dune dorate di Morzouga, con il sottofondo di musiche berbere. Più avanti, puntando a Ouarzazate, la scoperta delle sorprendenti architetture naturali delle Gole del Todra e del Dadès. E, infine, l’esplosione di vita di Marrakech, dopo la fatica della traversata dell’Alto Atlante, e l’azzurro, i gabbiani e i pescatori di Essaouira.

2020-11-29T16:24:48+00:00
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