Succede all’improvviso. Come scrive Baricco i quadri cadono e non sai perché. E la vita cambia. È successo a Monica alla soglia dei suoi 42 anni. Il quadro cade. E le dicono che ha la Leucemia Mieloide Acuta. La percentuale di sopravvivenza è irrisoria. Nell’arco di 10 giorni si ritrova in ospedale, senza capelli, isolata dal mondo, con una sentenza addosso. Il quadro cade. Eppure passano quasi due anni e io la conosco.
Monica è una persona speciale. Viva. Con la sua mamma Luciana e la cagnetta Gina percorrono a piedi 200 km da Assisi a Roma per il Cammino per gli Animali. Io sarò sempre grata di aver incontrato un’anima pura come lei. E bisogna ringraziare un donatore anonimo di midollo osseo perché i nostri passi si siano incrociati. “Un estraneo mi ha salvato la vita. Sono stata fortunata. Anche perché trovare il midollo compatibile al 100% non è uno scherzo. Ed è fondamentale che ci sia sempre più gente disponibile in questo senso. Ma spesso le persone temono di doversi sottoporre a un intervento chirurgico e quindi sono restie. Eppure non è così…”, mi racconta.
Infatti, il metodo impiegato in 8 donazioni su 10 è il prelievo di sangue periferico: nei 5 giorni precedenti al donatore viene somministrato un farmaco che promuove la crescita delle cellule staminali nel midollo osseo e il loro passaggio al sangue. Poi si fa una sorta di donazione del sangue che dura un pochino di più. Nessun rischio, nessun dolore. Sul sito dell’ADMO Federazione Italiana ONLUS viene spiegato tutto.
Si legge che possono diventare donatori i giovani tra i 18 e i 35 anni, in buone condizioni di salute e che pesino almeno 50 kg. Si rimane nel registro fino ai 55 anni. Finché non è necessario si resta potenziali donatori. Ma quando arriva la chiamata è perché si ha l’opportunità straordinaria di salvare una vita. Come quella della dolcissima Monica. E allora chi può si faccia avanti!